PER QUESTO MI CHIAMO GIOVANNI

 Il libro che racconta la vita di Giovanni Falcone






PREMESSA
Lo scopo di questo post è di mettere in evidenza e descrivere i punti principali del libro di Giovanni Falcone con le fonti prese da diversi siti. 



GLI ANNI DELLA GIOVENTU'. DA RAGAZZO QUALSIASI A PERSONAGGIO
Il nome del ragazzo deriva da un grande uomo che ha combattuto la mafia, Giovanni Falcone. Egli era un magistrato che, con tutta la forza che aveva in corpo, aveva combattuto la Mafia e che, grazie a lui, si è potuto dimostrare che tale fenomeno di potere esiste veramente e che non è frutto di leggende popolari. Il figlio di Luigi stava per nascere nello stesso giorno in cui la mafia aveva chiuso gli occhi di un grande eroe che non aveva voluto mettere al mondo orfani. Luigi ha compreso il suo sacrificio meglio di chiunque altro e ha voluto ripagarlo dando a suo figlio il suo stesso nome. Per questo, il protagonista del libro si chiama Giovanni.

IL LEGAME TRA IL PADRE DI GIOVANNI E COSA NOSTRA
Luigi continua il suo racconto: anche lui, per molti anni, ha dato da mangiare al mostro pagando il pizzo ai picciotti che si presentavano l'ultimo venerdì di ogni mese. Ma dopo il sacrificio di Giovanni capisce che non può più andare avanti in questo modo e quando i due arrivano nel suo negozio di via Libertà gli dice "Qui non si vendono più bambole", denunciandoli alla polizia. La conseguenza è una bomba nel negozio e uno scimpanzé con i piedi bruciati come unico superstite: Luigi si era salvato soltanto perché un fortissimo mal di denti lo aveva costretto a correre dal dentista e non si trovava lì al momento dell'esplosione 
Cosa Nostra è ovunque, se ne parla in tutte le TV e in tutti i giornali. 
La mafia è un carciofo: ogni foglia è una famiglia che impone la sua legge ingiusta in un quartiere della città e, se vuoi farne parte, devi fare un giuramento versando qualche goccia del tuo sangue su un santino che devi tenere in mano mentre viene bruciato. Per far capire al figlio la ferocia di questo mostro che Giovanni Falcone si apprestava a combattere, Luigi racconta del piccolo Giuseppe di Matteo, tenuto prigioniero per più di due anni e poi sciolto nell'acido per "colpa" di essere figlio di un uomo d'onore.

RITUALI 
I mafiosi scioglievano bambini nell'acido. Per arruolare nuovi picciotti la mafia fa prestare loro un giuramento di sangue, che ne fa degli uomini d'onore. Al momento dell'iniziazione, il candidato o i candidati vengono condotti in una stanza, in un luogo appartato, alla presenza del "rappresentante" della "famiglia" e di altri semplici uomini d'onore. Spesso questi ultimi sono schierati da un lato, mentre gli iniziandi stanno dall'altro. A volte i candidati vengono tenuti chiusi in una stanza per alcune ore e poi sono fatti uscire uno per volta. Avverte quindi i nuovi venuti che sono ancora in tempo a rinunciare all'affiliazione e ricorda loro gli obblighi che comporta l'appartenenza all'organizzazione. Falcone collabora con Antonino il suo nuovo capo, Paolo Borsellino, Giuseppe di Lello, Leonardo Guarnotta, Ignazio De Francisci e Giacomo Conte. Collabora anche con il futuro sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il commissario Beppe Montana. Dal Brasile Falcone chiede la collaborazione di don Masino, vecchio mafioso  a cui i corleonesi hanno sterminato la famiglia e che, rientrato in Italia, rivela nomi, funzionamento e progetti di Cosa Nostra, svelando che colte attività illecite sono gestite dalla mafia. Il 29 settembre 1984, all' alba, vengono arrestate decine di mafiosi e portati nelle carceri del Nord. 


CONCLUSIONI
Il lavoro si mi è piaciuto, perché l'argomento l'ho trovato abbastanza interessante. Ho impiegato qualche ora a farlo, in due giorni diversi perché ho dovuto riguardarlo e l'ho scritto qualche giorno prima della consegna. Per la revisione ho ascoltato gli errori dei miei compagni e ho fatto riferimento a quelli e ho corretto le fonti da cui ho preso spunto, ho aggiunto le immagini inerenti al testo e la formattazione del testo. Durante lo svolgimento del lavoro mi son sentita un po' in difficoltà, soprattutto perché non riuscivo a trovare molte informazioni e per questo anche poco motivata.


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